rima taccagna urlerò / raccontami la guerra (Marinetti, Farfa, Ungaretti)
un fotogramma tratto da "Jules et Jim", di Francçois Truffaut (1962)
tubi, tuberie
Farfa*
TUBERIEtubi d’acqua d’aria di gas
di scolo di scarico di scappamento
di gres di terracotta di cemento
di vetro di gomma d’ebanite
tubi di tutta la merceologia
tubi del closet del sentimento
tubi della stufa e della noia
tubi tunnel avidi di ferrovia
tubi del tormento e della gioia
tubi di tutti i metalli
tubi dei guanti gialli
tubi idranti dei pompieri
lancianti cubi d’acqua fresca
per calmare il calore delle fiamme
tubi delle stilografiche
colanti il pensiero
nero come l’umore
rosso come l’amore
tubi di pressione sanguigna
tubi digerenti
pei valzer lenti della digestione
tubi di budella
per la tarantella
delle smorfie viscerali
tubi aggrovigliati di seni
tubi genitali e verginali
tubi di camini d’officine
di piroscafi di locomotive
con seme di fumo
dimostranti la nullità
della voluttà
tubi delle panche dei giardini
profumati dai gelsomini
tubi per tutti gli usi
tubi per tutti gli abusi
tubi di latteria curvati
a mano che ghermisce
cui l’acqua espulsa
prolunga le dita
tubi di canne di grondaie di bocchini
tubi bergmann
tubi togni tubi mannesmann
tubi di tutte le macchine
tubi di tutti i motori
tubi dei gambi dei fiori
tubi dei fucili e dei cannoni
pel cambio rapido delle generazioni
tubi ossi buchi dei polli
che furono pasciuti e satolli
tubi dei nasi infreddoliti
tubi dei cuori inteneriti
tubi dei cannocchiali
che nelle notti belle
si riempiono di stelle
tubi d’organi e d’argani
tubi d’istrumenti musicali
picchianti col fiato
sui timpani degli orecchi
motivi stravecchi
tubi turati e sturati
tubi nominati e innominati
tubi d’ogni specie e d’ogni tipo
tubi d’ogni spessore e dimensione
tubi ritti e a gomito acuto
tubi in sempiterna operazione
di masturbazione
del proprio contenuto
tubi di presa
di discesa
di salita
tutti in fregola universale
ogni tubo un cordone ombellicale
che lega che salda alla vita
tubi scroscianti e silenti
io sono il vostro cantore
sono un incantatore di serpenti
di scolo di scarico di scappamento
di gres di terracotta di cemento
di vetro di gomma d’ebanite
tubi di tutta la merceologia
tubi del closet del sentimento
tubi della stufa e della noia
tubi tunnel avidi di ferrovia
tubi del tormento e della gioia
tubi di tutti i metalli
tubi dei guanti gialli
tubi idranti dei pompieri
lancianti cubi d’acqua fresca
per calmare il calore delle fiamme
tubi delle stilografiche
colanti il pensiero
nero come l’umore
rosso come l’amore
tubi di pressione sanguigna
tubi digerenti
pei valzer lenti della digestione
tubi di budella
per la tarantella
delle smorfie viscerali
tubi aggrovigliati di seni
tubi genitali e verginali
tubi di camini d’officine
di piroscafi di locomotive
con seme di fumo
dimostranti la nullità
della voluttà
tubi delle panche dei giardini
profumati dai gelsomini
tubi per tutti gli usi
tubi per tutti gli abusi
tubi di latteria curvati
a mano che ghermisce
cui l’acqua espulsa
prolunga le dita
tubi di canne di grondaie di bocchini
tubi bergmann
tubi togni tubi mannesmann
tubi di tutte le macchine
tubi di tutti i motori
tubi dei gambi dei fiori
tubi dei fucili e dei cannoni
pel cambio rapido delle generazioni
tubi ossi buchi dei polli
che furono pasciuti e satolli
tubi dei nasi infreddoliti
tubi dei cuori inteneriti
tubi dei cannocchiali
che nelle notti belle
si riempiono di stelle
tubi d’organi e d’argani
tubi d’istrumenti musicali
picchianti col fiato
sui timpani degli orecchi
motivi stravecchi
tubi turati e sturati
tubi nominati e innominati
tubi d’ogni specie e d’ogni tipo
tubi d’ogni spessore e dimensione
tubi ritti e a gomito acuto
tubi in sempiterna operazione
di masturbazione
del proprio contenuto
tubi di presa
di discesa
di salita
tutti in fregola universale
ogni tubo un cordone ombellicale
che lega che salda alla vita
tubi scroscianti e silenti
io sono il vostro cantore
sono un incantatore di serpenti
*Farfa fu lo pseudonimo usato da Vittorio Tommasini.
Nato a Trieste nel 1879, morì a San Remo nel 1964.
Fu pittore, aderì al Secondo Futurismo.
Pubblicò testi poetici in cui sperimentava la disgregazione sintattico-linguistica:
Noi, miliardario della fantasia (1933), Il poema del candore negro (1934), Marconia (1937).
Postumi apparvero i versi della raccolta Farfa poeta record nazionale futurista (1970).
Nato a Trieste nel 1879, morì a San Remo nel 1964.
Fu pittore, aderì al Secondo Futurismo.
Pubblicò testi poetici in cui sperimentava la disgregazione sintattico-linguistica:
Noi, miliardario della fantasia (1933), Il poema del candore negro (1934), Marconia (1937).
Postumi apparvero i versi della raccolta Farfa poeta record nazionale futurista (1970).
(pionieri del volo)
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